La donazione di sangue, benché sostanzialmente non provochi alcun danno alla salute del donatore, può determinare nel tempo una progressiva diminuzione dei depositi di ferro, soprattutto nelle donne in giovane età o nei donatori che assumono scarse quantità di ferro con la dieta.

Tale scarsa disponibilità di ferro, che in alcuni casi può essere responsabile di una riduzione di valori di emoglobina, è comunque facilmente evidenziabile attraverso il dosaggio della ferritina, che è uno degli esami che vengono effettuati a cadenza annuale.

L’assorbimento del ferro alimentare è il processo con cui l’organismo, in seguito alla digestione, assorbe il ferro presente negli alimenti.

Conoscere i fattori e gli alimenti che favoriscono l’assorbimento del ferro è di fondamentale importanza. Infatti, solo una parte del ferro che ingeriamo, viene assimilato dall’organismo e, se non prestiamo attenzione ad alcuni aspetti, rischiamo di avere carenze di questo minerale.

Il ferro viene perso ogni giorno nelle quantità che vanno da 1 a 3 mg/die (a seconda se si tratta o meno di una donna in età fertile), attraverso feci, urine, ciclo mestruale o desquamazione della pelle. Prima di tutto bisogna conoscere i cibi ricchi di ferro, che possono essere di origine animale (carne pesce uova) o vegetale (legumi come lenticchie, soia, oppure germe di grano).

Ferro EME e Ferro non-EME

L’organismo umano contiene circa 3-4 g di ferro. In base al legame con l’emoglobina e allo stato di ossidazione, si distinguono due diversi tipi di ferro:

• ferro eme (o ferro emico): è il ferro legato all’emoglobina o alla mioglobina;
• ferro non-eme (o ferro non emico): è il ferro legato a proteine di deposito (come la ferritina).La maggior parte del ferro alimentare, infatti, è costituito dal ferro non-eme. Costituisce il 60% circa del ferro contenuto nella carne ed il 100% del ferro contenuto nei cibi di origine vegetale, nel latte e nei suoi derivati. Il ferro sotto questa forma è poco assorbibile e influenzato dalla presenza, negli alimenti, di fattori favorenti o inibenti l’assorbimento stesso.